Lezione 1: introduzione
Introduzione
Per cominciare al meglio il nostro percorso all’interno del complesso mondo degli scacchi, cerchiamo di comprendere qual è la filosofia dello scacchista affinché ci sia chiaro lo scopo di tutto quello che faremo.
Gli scacchi sono in tutto e per tutto una battaglia fra due fazioni (i bianchi e i neri) che dispongono di più unità diverse (pedoni, cavalli, alfieri, torri, donne e re) che combattono su un campo di battaglia detto scacchiera. Affinché una delle due fazioni vinca, è necessario mettere il re avversario nelle condizioni di non poter sfuggire o evitare in nessun modo una minaccia nei suoi confronti. Una minaccia siffatta si dice in gergo tecnico “scacco matto”, dall’arabo Shah Mat che significa “il re è morto”. Non bisogna mai dimenticare che l’unico modo per vincere è lo scacco matto: paradossalmente, la grandezza del gioco dei campioni di scacchi sta proprio nella loro spiccata capacità di mettersi nelle migliori condizioni per favorire il raggiungimento di quest’ultimo. Questo spiega anche perché, mentre tutti gli altri pezzi possono essere catturati, i re possono essere al più minacciati (anche lo scacco matto è una minaccia, ma definitiva) e perciò in ogni momento della partita la coppia dei re è presente sulla scacchiera. Non sempre, però, le partite di scacchi terminano con la vittoria di uno dei due giocatori. Per comprendere il perché di questo fatto, analizziamo assieme il caso più estremo:
Come possiamo notare sulla scacchiera sono rimasti solo i due re. Anche senza conoscere il loro movimento, è chiaro che i due re non si possono minacciare a vicenda, motivo per cui nessuno dei due giocatori può dare scacco matto al re avversario. Di conseguenza, poiché abbiamo detto che si può vincere solo dando scacco matto, questa posizione è un esempio di posizione di patta (pareggio, per intenderci) per regolamento.
La principale differenza che c’è fra una partita a scacchi e una battaglia sta nel fatto che il gioco degli scacchi è un gioco a turni. Difatti all’inizio il bianco muove un pezzo, poi muove il nero, poi di nuovo il bianco…
L’insieme di un turno del bianco e di un turno del nero si dice mossa. Parleremo di semimossa quando ci riferiremo al turno di uno solo dei due giocatori. Perciò ogni mossa risulta composta da due semimosse (una del bianco e una del nero).